Ed era una notte cme questa - Tove Ditlevsen
Ed era una notte come questa
e nordica e lontana e giovane
e fuori le stelle così sagge
e la luna era gialla e grave.
E lui era il primo di tutti.
Quanti venivano dopo di lui?
Piegai il capo sotto il suo sguardo,
confusa di giubilo e di vergogna.
E cento romanzi di fanciulla
celai nel mio grembo serrato:
così essi scordarono il tempo, così scordarono il luogo,
e il peccato era nero e dolce.
E il cuore era cheto e timoroso,
e i venti se ne stavano miti,
e ogni piccola foglia e ogni piccolo filo d'erba
fremeva assai poco.
Ma il freddo scivolò muto attraverso il bosco,
e i venti soffiarono di nuovo.
Così essi scordarono il tempo, così scordarono il luogo.
Lei trovò poi un altro amico.
Presso l'uno o presso l'altro io rimasi,
come spesso succede.
Il mio cuore giace sulla pubblica via,
e più non l'uso.
Era una notte come questa,
ed io avevo appena diciassette anni...
giacciono ancora sull'erba alta
i cocci rossi del mio amore?
Inginocchiati però davanti alla mia giovinezza,
che vive nella notte
tanto breve come un gioco di farfalla
e baciami e amami e gettami via
tra i fiori rovinati sulla tua strada.
Ho amato un uomo con un cuore come il tuo,
per questo so un po' più di te,
e tremo d'angoscia per il potere di quella donna
che non è ancora nata.
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