Sola Sedevo - Emily Bronte
Sola sedevo; il giorno d’estate
era morto in una luce sorridente;
lo vedevo morire, lo guardavo impallidire
dalla collina nebbiosa e dal quieto bosco.
E pensieri si addensavano nella mia anima,
e il mio cuore si piegava davanti alla loro forza;
e lacrime mi sgorgavano dagli occhi
perché non potevo esprimere il sentimento,
la solenne gioia che mi circondava
in quella divina ora di pace.
Mi chiedevo, O perché il Cielo
Mi ha negato il prezioso dono,
il dono glorioso concesso a molti,
di esprimere in poesia i loro pensieri?
Sogni mi hanno ghermita, dicevo,
fin dal tempo solare dell’infanzia felice;
visioni di ardente fantasia mi nutrivano
mentre la vita entrava nella sua aurora.
Ma ora, mentre avevo la speranza di cantare,
Le mie dita pizzicano una corda priva di suono;
e nondimeno l’onere del passo –
è di non lottare più, è tutto vano.
Emily Brontë, (agosto, 1837)
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