Preghiera - Anna Maria Ortese
Fatemi fuggire
da questo paese strano,
ve ne prego con le mani
giunte, fatemi
andare lontano.
Dove la gente parla
in modo buono e sereno.
dove nessuno mente,
dove nessuno trema.
In Islanda, forse,
o dove comincia il Polo,
il freddo terribile rende
gli uomini sereni e buoni.
Dove c’è il sole non posso,
non me la sento di stare,
e dove c’è folla non voglio,
non posso più abitare.
Tutte queste macchine atroci,
queste parole di minaccia,
queste scene di beffa,
questi patiboli in piazza.
L’uno a vedere come
muore l’altro. Dante vide
queste cose settecento
anni fa.
Era profeta, o grande
cronista del Futuro?
Ecco, il Futuro è giunto
Atroce, atroce Muro!
Fatemi partire subito.
Voglio andare lontano,
in un paese freddo
e niente affatto cristiano.
Con fate piccine tra i fiori
e affettuosi genietti
che si tengano per mano
nel chiaro di luna.
Capo Horn, forse,
o la luce del Polo?
Ma fatemi fuggire.
Vi darò monete d’oro
tratte dalla luce lunare.
Non la vita, perché
non ha più valore. Da tempo,
fu destituita.
Oh, dolce in silenzio fuggire,
felice in sonno emigrare,
dove non è più la vita
ma solo il respirare,
Perché è respiro la vita,
la libertà è il respirare,
senza che nessuna ti veda,
senza che nessuno ti chiami.
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