Sono l'ultimo poeta del villaggio - Sergej Esenin
Sono l'ultimo poeta del villaggio,
Nei miei canti è modesto il ponte di tavole.
Assisto alla messa d'addio
Delle betulle che incensano.
Si struggerà in una fiamma d'oro,
La candela di cera corporale;
L'orologio di legno della luna
Rantolerà la mia ora dodicesima.
Sul sentiero del campo ceruleo
Uscirà presto l'ospite di ferro,
E il suo nero pugno raccoglierà
L'avena che versa l'aurora.
Morte mani straniere, questi canti
Non vivranno per voi!
Si affliggeranno per l'antico padrone
Solo le spighe-cavalle.
Celebrando una danza funeraria,
Suggerà il vento il loro nitrito.
Presto, preso un orologio di legno
Rantolerà la mia dodicesma ora.
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