Paul Kelley - the viewing
Medicina Carnale - Jolanda Insana
decisa a partire senza libro
medicina carnale
della mente e del corpo bellissima mai
mai a nessuno donata
la prenotazione era cancellata e ricciuto
capitano occhiverdi imbarcava acqua insana
mentre Citera mandava lampi
non era il caso
di nuotare nel tormentamento per devoti
non siamo osservanti in nulla stando sulla porta
della moschea nella città murata
e qui c’è l’agrume desto in frutti e zagara
nato in terreno grasso da caldo vento ventilato
in che senso la doppia immagine fotografata
nello specchio sopra la fontanella per i piedi?
l’acqua ha profumo di limone e ne usiamo la bellezza
pure sapendo che le promesse finiscono in pioggia
e ci fermiamo sotto linde finestre
davanti a portoncini ad ante cordate
e non fu necessario riprendere i fili
avendo capito che perisce ogni cosa creata
pure davanti alla trireme cicladica
incisa sulla roccia di Lindos
l’assenza è devotamente donata in bocca al lupo
e scendemmo al porticciolo di san Paolo
chiostrato dalla muraglia marina
e si fece da sé e da sé si diede nuovo nome
la schiena contornata d’azzurro
e vidi che bisognava pensare dentro e in proprio
impugnando la torcia
Bello avere un mantello di cielo
andando con i piedi a terra
mai viste olive concave con l’osso piegato
e la pelle piagata
cremìdi è la parola dell’estate
la cipolla e l’insalata
e ripresi il flauto e la spada e rimasi esitante
di fronte al pane appaiato sulla tovaglia
passando poi per la via dei cavalieri
odòs ippodòn
tornai all’agorà di tutti i giorni
così per la prima volta fotografai mulini a vento
decisa a partire senza libro
medicina carnale
della mente e del corpo bellissima mai
mai a nessuno donata
la prenotazione era cancellata e ricciuto
capitano occhiverdi imbarcava acqua insana
mentre Citera mandava lampi
non era il caso
di nuotare nel tormentamento per devoti
non siamo osservanti in nulla stando sulla porta
della moschea nella città murata
e qui c’è l’agrume desto in frutti e zagara
nato in terreno grasso da caldo vento ventilato
in che senso la doppia immagine fotografata
nello specchio sopra la fontanella per i piedi?
l’acqua ha profumo di limone e ne usiamo la bellezza
pure sapendo che le promesse finiscono in pioggia
e ci fermiamo sotto linde finestre
davanti a portoncini ad ante cordate
e non fu necessario riprendere i fili
avendo capito che perisce ogni cosa creata
pure davanti alla trireme cicladica
incisa sulla roccia di Lindos
l’assenza è devotamente donata in bocca al lupo
e scendemmo al porticciolo di san Paolo
chiostrato dalla muraglia marina
e si fece da sé e da sé si diede nuovo nome
la schiena contornata d’azzurro
e vidi che bisognava pensare dentro e in proprio
impugnando la torcia
Bello avere un mantello di cielo
andando con i piedi a terra
mai viste olive concave con l’osso piegato
e la pelle piagata
cremìdi è la parola dell’estate
la cipolla e l’insalata
e ripresi il flauto e la spada e rimasi esitante
di fronte al pane appaiato sulla tovaglia
passando poi per la via dei cavalieri
odòs ippodòn
tornai all’agorà di tutti i giorni
così per la prima volta fotografai mulini a vento
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