Mask - Paul Kelley
Rimedio - Sally ReadPicchietto la fiala con l’unghia,
sollevo la soluzione alla luce.
C’è un tremito nelle mie dita
mentre infilo l’ago nell’ambra:
una lunga, delicata proboscide, che smussa
la punta sul vetro.
Sei incantata, come sempre,
dalla voce nella tua testa,
ma oggi i tuoi occhi non afferrano nulla.
O a qualcosa di così potente come
un treno rapido che ti trascina
lontano:
il tuo ragazzo, l’uomo che ti ha dato
dieci sigarette per fare sesso nel bagno,
ti ha mollato. Sei stesa nel letto,
hai tolto le mutandine grigie. Sgombro
la mia mente (quasi chiudo gli occhi):
ci vuole mano ferma, un colpo secco,
se esito ti faccio un livido.
Ficco l’ago nella natica.
Il muscolo striato si contrae
(ti lamenti), ma io spingo
il centimetro d’olio denso nella carne.
Si raggruma in un bozzo solido
allora lo massaggio, come impastare
lievito nel pane, o convincere
un bimbo malato a bere – talvolta
ne cola un po’ fuori, poi sanguina.
Ora sei crollata
come un incidente stradale,
gli occhi vacui come acqua.
Con la stessa mano ti ravvio i capelli
dal viso. Mezza ammazzata
hai ancora degli spasmi,
e, in silenzio, articoli
un nome.
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