lavoro di Maria Grazia Montano
da Agamennone - Ghiannis Ritsos
Come sono strani i tuoi occhi; anche la voce era strana quando hai detto:
“Schiave, perché ve ne state lì? Avete dimenticato il mio ordine?
Ho detto: stendete i tappeti dal carro fino a casa, perché diventi tutta rossa
la strada e vi passi su il mio signore”. Nella tua voce
c’era un fiume profondo, ed era come se io vi galleggiassi. Appena messo piede
sui tappeti rossi, mi si piegarono le ginocchia. Mi voltai indietro
e vidi le impronte polverose dei miei sandali sopra il grande rosso
come quei sugheri dei pescatori che galleggiano
sopra la rete nascosta, inabissata. E vidi davanti a me le schiave
che srotolavano tappeti rossi, come se spingessero
le ruote rosse del destino. Un brivido
mi corse giù per la schiena. Perciò ti ho chiesto di prepararmi
un bagno caldo. Quel brivido – di vetro, di vetro – lo sai,
nessuno vuol morire, per quanto stanco.
da Quarta dimensione, Crocetti Editore, Milano 2013
Come sono strani i tuoi occhi; anche la voce era strana quando hai detto:
“Schiave, perché ve ne state lì? Avete dimenticato il mio ordine?
Ho detto: stendete i tappeti dal carro fino a casa, perché diventi tutta rossa
la strada e vi passi su il mio signore”. Nella tua voce
c’era un fiume profondo, ed era come se io vi galleggiassi. Appena messo piede
sui tappeti rossi, mi si piegarono le ginocchia. Mi voltai indietro
e vidi le impronte polverose dei miei sandali sopra il grande rosso
come quei sugheri dei pescatori che galleggiano
sopra la rete nascosta, inabissata. E vidi davanti a me le schiave
che srotolavano tappeti rossi, come se spingessero
le ruote rosse del destino. Un brivido
mi corse giù per la schiena. Perciò ti ho chiesto di prepararmi
un bagno caldo. Quel brivido – di vetro, di vetro – lo sai,
nessuno vuol morire, per quanto stanco.
da Quarta dimensione, Crocetti Editore, Milano 2013
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