foto da archiviodelverbanocusioossola.com
Maurizio Cucchi - Il treno con i vagoni tutti rosa Passano i treni, passano le stazioni
e l'amore non passa, senza ragioni.
Sarà gioia o tormento
sarà incanto o lamento?
ti ho sognato stanotte, Nanina,
ma era una ferita. Non mi volevi più...
Chissà... Dopo quasi una vita.
Che strano, che vigliacca
ma al dolore seguiva un acuto piacere,
il lirico piacere, il non corrisposto amore,
l'uomo che ama ma non è riamato,
come ama la vita e ne viene trombato.
Ma il sogno è spesso angoscia,
gratuita angoscia mentitora
e tu non te ne vai, lo so, signora
devota e morbida, alquanto delicata,
inflessibile e unghiata
come ti ho sognata. Quello che conta
è il treno che abbiamo preso,
allora, un treno con un vagone rosa
dal quale con tremore, con ansia sotterranea
noi scenderemo insieme al capolinea.
pubblicato su “La Stampa”, 14 febbraio 2002
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