La porta chiusa – Enzo Montano
Il
pugno bussa prima piano
e
poi sempre più forte.
Cento
volte bussa,
si
ferma un attimo e poi
bussa
ancora cento volte
e
poi cento ancora ...
La
voce non risponde:
ciò
che ritorna è solo l’eco
che
si perde nei rivoli
delle
vibrazioni dentro il vuoto
senza
melodie o canti.
Si
scorticano le nocche sulla porta,
a
chi bussa nessuno gli risponde,
c’è
solo il rimbombo sordo
delle
mani che gocciolano sangue.
Bussano i pugni sulla porta chiusa
come
le mazze sul tamburo
dove
c’è solo aria che mai potrà dire:
AVANTI!
La
porta è diventata pietra nera
senz’anima
né voce.
le
mani si consumano,
solo
schegge sono le nocche
conficcate
nella dura roccia
coperta
da rivoli di sangue.
Basta
picchiare con
le
nocche frantumate:
il doloro
lo impedisce!
Chi
è stanco di bussare
riprende
il suo cuore
abbandonato
sulla soglia
e si
allontana.
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