Grumentum - Potenza
Leandra. Le città invisibili - Italo Calvino
Dèi
di due specie proteggono la città di Leandra. Gli uni e gli altri sono
cosí piccoli che non si vedono e cosí numerosi che non si possono
contare. Gli uni stanno sulle porte delle case, all'interno, vicino
all'attaccapanni e al portaombrelli; nei traslochi seguono le famiglie e
s'installano nei nuovi alloggi alla consegna delle chiavi. Gli altri
stanno in cucina, si nascondono di preferenza
sotto le pentole, o nella cappa del camino, o nel ripostiglio delle
scope: fanno parte della casa e quando la famiglia che ci abitava se ne
va, loro restano coi nuovi inquilini; forse erano già lí quando la casa
non c'era ancora, tra l'erbaccia dell'area fabbricabile, nascosti in un
barattolo arrugginito; se si butta giú la casa e al suo posto si
costruisce un casermone per cinquanta famiglie, ce li si ritrova
moltiplicati, nella cucina d'altrettanti appartamenti. Per distinguerli,
chiameremo Penati gli uni e gli altri Lari. [...] è facile che
litighino, ma possono pure andar d'accordo per degli anni; a vederli
tutti in fila non si distingue quale è l'uno e quale è l'altro. I Lari
hanno visto passare tra le loro mura Penati delle piú diverse
provenienze e abitudini; ai Penati tocca farsi un posto gomito a gomito
coi Lari d'illustri palazzi decaduti, [...] I Penati credono d'essere
loro l'anima della città, anche se ci sono arrivati l'anno scorso, e di
portarsi Leandra con sé quando emigrano. I Lari considerano i Penati
ospiti provvisori, importuni, invadenti; la vera Leandra è la loro, che
dà forma a tutto quello che contiene, la Leandra che era lí prima che
tutti questi intrusi arrivassero e resterà quando tutti se ne saranno
andati. In comune hanno questo: che su quanto succede in famiglia e in
città trovano sempre da ridire [...]
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