San Giorgio Lucano - Matera
Olivia. Le città invisibili - Italo Calvino
Nessuno
sa meglio di te, saggio Kublai , che non si deve mai confondere la
città col discorso che la descrive. Eppure tra l' una e l'altro c'è un
rapporto. Se ti descrivo Olivia , città ricca di prodotti e guadagni,
per significare la sua prosperità non ho altro mezzo che parlare di
palazzi di filigrana con cuscini frangiati ai davanzali delle bifore;
oltre la grata d'un patio una girandola
di zampilli innaffia un prato dove un pavone bianco fa la ruota. Ma da
questo discorso tu subito comprendi come Olivia è avvolta in una nuvola
di fuliggine e d'unto che s'attacca alle pareti delle case; che nella
ressa delle vie i rimorchi in manovra scacciano i pedoni contro i muri.
Se devo dirti dell'operosità degli abitanti, parlo delle botteghe dei
sellai odorose di cuoio, delle done che ci calano intrecciando tappeti
di rafia, dei canali pensili le cui cascate muovono le pale dei mulini:
ma l'immagine che queste parole evocano nella tua coscienza illuminta è
il gesto che accompagna il mandrino contro i denti della fresa ripetuto
da migliaia di mani per migliaia di volte al tempo fissato per i turni
di squadra. Se devo spiegarti come lo spirito di Olivia denda a una vita
libera e a una civiltà sopraffina, ti parlerò di dame che navigano
cantando la notte su canoe illuminate tra le rive d'un verde estuario;
ma è soltanto per ricordarti che nei sobborghi dove sbarcano ogni sera
uomini e donne come file di sonnambuli, c'è sempre chi nel buio scoppia a
ridere, dà la stura agli scherzi ed ai sarcasmi. Questo forse non sai:
che per dire d' Olivia non potrei tenere altro discorso. Se ci fosse un'
Olivia davvero di bifore e pavoni, di sellai e tessitori di tappeti e
canoe e estuari, sarebbe un misero buco nero di mosche, e per
descrivertelo dovrei fare ricorso alle metafore della fuliggine, dello
stridere di ruote, dei gesti ripetuti, dei sarcasmi. La menzogna non è
nel discorso, è nelle cose.
Nessun commento:
Posta un commento