Irsina - Matera
Moriana. Le città invisibili - Italo Calvino
Guadato
il fiume, valicato il passo, l'uomo si trova di fronte tutt'a un tratto
la città di Moriana, con le porte d'alabastro trasparenti alla luce del
sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di
serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre
delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di
medusa. Se non è al suo primo viaggio
l'uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta
percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di
Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di
chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con
scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per
impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all'altra la città sembra
continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d'immagini:
invece non ha spessore, consiste solo in un dritto e in un rovescio,
come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non
possono staccarsi né guardarsi.
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