Michail Lermontov - Solitudine
Orrendo trarre solitari
di questa vita le catene.
A spartire la gioia ognuno è pronto,
ma nessuno a spartire la tristezza.
Solo qui sono come un re celeste,
costretti in cuore i miei dolori,
e vedo, docili al destino,
come visioni gli anni dileguare;
e tornano essi, con dorato,
ma con lo stesso antico sogno;
e vedo una solinga tomba
che aspetta: a che indugiare sulla terra?
Di ciò nessuno sarà afflitto:
s'allegrerà (ne sono certo)
la gente più della mia morte
che non, già, della mia nascita.
Nessun commento:
Posta un commento