foto da: boiano.org
Argentina solo andata - Enzo Montano
Dai boschi aspri dei remoti monti
delle sccorribande dei briganti contadini
alle immense verdi praterie argentine,
quasi regalata per il grano e mucche
la terra, negata dai liberatori del sud
con accento di straniero
ai cafoni illusi dalla finta patria
derubati anche dell’io,
la offrono in questo paese dopo il mare.
Qui c’è lavoro pane e tango
e la carne non è solo un odore
che lo scirocco porta dalla casa dei signori.
L’ambizione era essere padroni
della terra per il pane sia pure nero
negati dalle uniformi piemontesi
e dai liberatori finti con la camicia rossa.
La storia è dei potenti e loro la modificano
così svanicono promesse ai proletari contadini
a cui si riserva fame ed emigrazione
chi si ostina nella lotta in nome della legge
viene sterminato sotto i colpi ignobili
delle fucilazioni di massa dell’unità d’italia.
Gi echi nella pampa sconfinata
da Santa Fè al Barrio di Buenos Aires,
da Corrientes a Entre Rios e lungo i fiumi
dei vocii dei contadini hanno cadenze
lucane o calabresi come fossimo
a Carbone Corigliano o Episcopia.
Si confonde il passato col presente
nella cristallizzazione del ricordo
verso cui volgo lo sguardo della nostalgia
senza trovare la mia piazza in questa realtà
nuova tranciante e piatta divisa in prima e poi
dove c’è solo una direzione verso il futuro e
l’orizzonte impone la fine del ricordo.
Solo oggetti conservo di persone e cose morte
le sensazioni fluttuano immutabili nei decenni
del mio passato, una fotografia solo nel cuore,
negli occhi abitudini e strade sconosciute
dove vivo condannato nella mia sosta del tempo
fino alla retituzione delle mie radici
afondate nel silenzio della mia umile terra.
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