Guillaume Seignac - Cupid and Psyche
Il tempo del cielo - Enzo Montano Il tempo del cielo azzurro immobile
quasi di cristallo
dove i tuoi sorrisi giocavano con il sole
la luna e l’orsa
è finito con un tocco intorno al mezzodì
tu aprivi la busta
di illusioni e mi rovesciavi lo sgomento
io udivo l’ultimo
rintocco stanco dopo millenni di ore segnate
della bronzea
campana che ondeggia lenta sull’alta
torre del centro
l’aria lacerata rimbalzava densa di profumi
sulle rosse tegole
di palazzotti e antichi stemmi araldici
ostentati con orgoglio
testimonianze statiche delle nostre ombre
contro i muri di pietra.
Ad una ad una si sciolgono le gocce di cera
cadono ali di farfalle
i colorati variopinti sogni di una mente ebbra
di rosso vino
il mio tempo insegue altro tempo nei vicoli
del deserto quotidiano
disperazione si aggiunge ad altra disperazione
rincorrere fantasmi
nella rovente estate poco confortante il mio non è
un dolore minore
chi lo afferma non conosce il respiro di morte
del candido gabbiano
mentre scimmiotta il volo nella caligine tossica
filtro di raggi solari.
Quando il tramonto mi sorprende solitario
sono cosa già morta
ancor prima che il giallo annunci l’autunno
non ho saputo cogliere
per la mia insipienza e la paura di non vivere
ottenebrato da pensieri altisonanti il canto della luna
fino al bianco
la voglia di poesia gridata alla risacca delle onde
mi ritorna in spuma
la cui esistenza è un attimo ed io so che sono
niente più di niente.
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