Sandro Botticelli - La fortezza
Junìn - Jorge Luis BorgesSono, ma son pure l’altro, il morto,
l’altro ch’ebbe il mio stesso sangue e il nome;
sono un vago signore e sono l’uomo
che sconfisse le lance del deserto.
Torno a Junìn, senz’esservi mai stato,
nonno Borges, la tua Junìn. Mi senti,
ombra o cenere estrema, o la mia tronca
voce non giunge al tuo sonno di bronzo?
Forse tu cerchi nei miei vani occhi
la gloriosa Junìn dei tuoi soldati,
l’albero che piantasti, le trincee
e sul confine la tribù e il bottino.
T’immagino severo, e un pò triste.
Chi mi dirà chi fosti e come eri?
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