opera di Marta Dahklig
Canto
– Edith Sitwell
Una vota i mio cuore era
una rosa d’estate
Cui non importa cos’è
giusto o ingiusto,
E il sole un’altra rosa,
quell’anno:
E brillarono entrambi,
sole e rosa, mio caro –
Sulla gran terra estiva
luminosa
In quell’estate lunga e
radiosa.
Per quella lunga landa
di luce estiva andavo,
L’ombra conobbi a un
tratto in una nuvola –
Mio grigio ombrello di
squillante nitida seta,
E mi parlò di pioggia
grigio acciaio –
Mettendo in fuga la mia
rosa, o caro,
Mettendo in fuga la mia
rosa.
Come un volo d’uccelli
seguitò a brillare
Il mio viso per quella
gaia estate –
E disperse i colombi e i
queruli stornelli
Ed altre graziose
creature, mio caro,
Ed altre graziose
creature.
Per il mio cuore come
rosa, una pioggia di lacrime
(Per tutta quella
luminosa estate)
Lo scintillio sul petto
di una colomba selvatica –
Triste era soltanto il
suo canto, amore –
E triste solamente il
mio riposo.
Sono passata un attimo
nella Città Piumata –
(Per tutta quella
luminosa estate) –
Dissolta ha il vento
pigro quella città nell’aria
Nel nulla l’ha dissolta.
Ora io vago sola, nella
Città di Piombo
(Tutto d’estate è in
festa …)
Dove la gente cammina
come i Morti –
E nessuno mi guarda.
Il mio cuore è appassito
– si, quella rosa estiva –
Un altro cuore come un
sole è giunto –
E dalla rosa tutta la
rugiada ha bevuto,
Gli uccelli il loro
canto hanno scordato
Che risuonò lungo
l’estate, o amato,
Per tutta quella
luminosa estate.
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