4 marzo 2019

da “Romanzo teatrale” - Michail Bulgakov

opera di Kazimir Malevich
da “Romanzo teatrale” - Michail Bulgakov

Il fatto è che il mio modesto impiego come correttore di bozze alla Navigazione io lo odiavo, e di notte, a volte fino alle prime luci dell’alba, nella mia soffitta scrivevo un romanzo.
Esso nacque una notte, quando mi svegliai dopo un sogno triste. Avevo sognato la mia città natale, la neve, l’inverno, la guerra civile… nel sogno mi passò davanti una tormenta muta, poi apparve un vecchio pianoforte e accanto ad esso gente che non era più di questo mondo. Nel sogno mi colpì la mia solitudine, provai pena per me stesso, e mi svegliai in lacrime. Accesi la luce, una lampadina polverosa che pendeva sopra il tavolo. Essa illuminò la mia povertà: il calamaio da quattro soldi, qualche libro, un pacco di vecchi giornali. Il fianco sinistro mi faceva male a causa della molla, la paura mi stringeva il cuore. Sentii che sarei morto subito, seduto a quel tavolo, la penosa paura della morte mi atterrì a tal punto che emisi un gemito. Volsi angosciato uno sguardo intorno in cerca di aiuto e protezione contro la morte.

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