opera di Georgy Kurasov
L'arbitrato - RufinoGiudice fui di tre culi: m'avevano scelto le donne, mostrando
il nudo abbaglio delle membra.
L'una brillava d'un bianco, dolcissimo fiore di glutei
che fossettine tonde suggellavano.
L'altra s'apriva: luceva vermiglia la carne di neve,
più colorita di purpurea rosa.
Mare tranquillo la terza, striato di taciti flutti:
sulla morbida pelle, inconsci fremiti.
Chi le dee giudicò, sdegnato avrebbe la vista
dei culi, se mirato avesse questi.
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