da Palomar - Italo Calvino
Ma
come si fa a guardare qualche cosa lasciando da parte l’io?di chi sono
gli occhi che guardano? Di solito si pensa che l’io sia uno affacciato
ai propri occhi come al davanzale di una finestra e guarda il mondo che
si distende in tutta la sua vastità lì davanti a lui. Dunque: c’è una
finestra che si affaccia sul mondo. Di là c’è il mondo: e di qua? Sempre
il mondo: cos’altro volete che ci sia? Con
un piccolo sforzo Palomar riesce a spostare il mondo da lì davanti e a
sistemarlo affacciato al davanzale. Allora, fuori dalla finestra che
cosa rimane? Il mondo anche lì, che per l’occasione si è sdoppiato in
mondo che guarda e mondo che è guardato. E lui, detto anche “io”, il
signor Palomar? Non è anche lui un pezzo di mondo che sta guardando un
altro pezzo di mondo? Oppure dato che c’è mondo di qua e mondo di là
della finestra, forse l’io non è altro che la finestra attraverso la
quale il mondo guarda il mondo. Per guardare se stesso il mondo ha
bisogno degli occhi ( o degli occhiali) del signor Palomar.”
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