Frederic Leighton - Orfeo e Euridice
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke
2, XXIX
Tacito amico delle molte lontananze senti
come ancora il tuo respiro moltiplica gli spazi.
Nel buio del ceppo campanario lascia
che il tuo suono si diffonda. Quel che ora
ti consuma, poi sarà alimento della tua forza.
Passa nella metamorfosi, dentro e fuori.
Quale esperienza più di tutte ti tormenta?
Se bere ti è amaro, tu diventa vino.
Sii in questa notte della dismisura,
magica forza dell'incrocio dei tuoi sensi,
senso del loro strano incontro.
E se il mondo ti dimentica,
tu dì alla terra immobile: io scorro.
Alla rapida corrente: io sono.
Tacito amico delle molte lontananze senti
come ancora il tuo respiro moltiplica gli spazi.
Nel buio del ceppo campanario lascia
che il tuo suono si diffonda. Quel che ora
ti consuma, poi sarà alimento della tua forza.
Passa nella metamorfosi, dentro e fuori.
Quale esperienza più di tutte ti tormenta?
Se bere ti è amaro, tu diventa vino.
Sii in questa notte della dismisura,
magica forza dell'incrocio dei tuoi sensi,
senso del loro strano incontro.
E se il mondo ti dimentica,
tu dì alla terra immobile: io scorro.
Alla rapida corrente: io sono.
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