Giovanni Antonio Burrini - Orfeo e Euridice
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke2, XXVII
Davvero esiste il Tempo, il distruttore?
Quando sgretola la rocca sulla quiete altura?
Questo cuore che in eterno appartiene agli dèi,
quando lo vince la violenza del demiurgo?
Siamo così paurosamente fragili
come il destino ci fa credere?
Tace il futuro d'infanzia, profonda
promessa, alle nostre radici?
Ah, lo spettro dell'effimero
passa attraverso benigne accoglienze,
quasi fosse del fumo sottile.
Ma noi, creature senza tregua,
così come siamo, anche noi,
presso i perenni, siamo usanza divina.
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