Nicolas de Bar - Orfeo e Euridice
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke
2, V
Muscolo floreale che all'anemone
schiude a poco a poco il mattino dei prati,
finché in quel grembo luminosa
si versa la polifonia dei cieli sonori,
nella silente stella in fiore muscolo
teso che pulsa d'infinito ricevere,
talvolta tanto oppresso di pienezza
che il quieto cenno del tramonto
stenta a renderti gli orli di corolle
ormai troppo dispiegate:
tu, forza e sentenza di quanti universi!
Noi, violenti, duriamo più a lungo.
Ma quando, in quale di tutte le vite
saremo mai aperti, pronti a ricevere?
Muscolo floreale che all'anemone
schiude a poco a poco il mattino dei prati,
finché in quel grembo luminosa
si versa la polifonia dei cieli sonori,
nella silente stella in fiore muscolo
teso che pulsa d'infinito ricevere,
talvolta tanto oppresso di pienezza
che il quieto cenno del tramonto
stenta a renderti gli orli di corolle
ormai troppo dispiegate:
tu, forza e sentenza di quanti universi!
Noi, violenti, duriamo più a lungo.
Ma quando, in quale di tutte le vite
saremo mai aperti, pronti a ricevere?
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