Pierre-Auguste Renoir - Femme nue dans un paysage, 1841-1919, olio su tela
da Elena - Euripide
Io vengo da una città illustre e sono figlia di Tindaro, o forse di Zeus. Perchè un giorno, dicono, Zeus si unì a mia madre Leda con l'inganno, prendendo le sembianze di un cigno inseguito. Il mio nome è Elena. Questo è il racconto delle mie pene. Un giorno le tre dee, Era, Afrodite e Atena, andarono da Paride, tra le valli del monte Ida, perchè giudicasse chi era la più bella fra loro. E lui fece vincere Afrodite in cambio della promessa di godere della mia bellezza. La mia bellezza... come se meritasse questo nome la fonte di ogni mia infelicità. Paride lasciò i suoi pascoli e venne a Sparta per impossessarsi di me. Ma Era, furiosa per l'umiliazione subita, rese illusoria la sua conquista: plasmando l'aria, creò un'immagine con le mie fattezze e la mise al mio posto. Paride, dunque, credeva di giacere con me invece giaceva con il mio fantasma. E poi fu il disastro. Zeus decise di alleggerire la Madre Terra dell'immane peso dei suoi troppi abitanti e, al contempo, di rendere gloria ad Achille, il guerriero più forte della Grecia. Così fece scoppiare una guerra tra noi e i Troiani. Ma ciò per cui i Troiani tanto si difesero non ero io, ma un'apparenza di me.
trad. Walter Lapini
Io vengo da una città illustre e sono figlia di Tindaro, o forse di Zeus. Perchè un giorno, dicono, Zeus si unì a mia madre Leda con l'inganno, prendendo le sembianze di un cigno inseguito. Il mio nome è Elena. Questo è il racconto delle mie pene. Un giorno le tre dee, Era, Afrodite e Atena, andarono da Paride, tra le valli del monte Ida, perchè giudicasse chi era la più bella fra loro. E lui fece vincere Afrodite in cambio della promessa di godere della mia bellezza. La mia bellezza... come se meritasse questo nome la fonte di ogni mia infelicità. Paride lasciò i suoi pascoli e venne a Sparta per impossessarsi di me. Ma Era, furiosa per l'umiliazione subita, rese illusoria la sua conquista: plasmando l'aria, creò un'immagine con le mie fattezze e la mise al mio posto. Paride, dunque, credeva di giacere con me invece giaceva con il mio fantasma. E poi fu il disastro. Zeus decise di alleggerire la Madre Terra dell'immane peso dei suoi troppi abitanti e, al contempo, di rendere gloria ad Achille, il guerriero più forte della Grecia. Così fece scoppiare una guerra tra noi e i Troiani. Ma ciò per cui i Troiani tanto si difesero non ero io, ma un'apparenza di me.
trad. Walter Lapini
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