dipinto di Eric Bowman
Ode alla casa addormentata – Pablo NerudaVerso l’interno, in Brasile, per alte sierre
e disboscati fiumi,
di notte, la luna piena…
Le cicale
riempivano
cielo e terra
con la loro telegrafia
crepitante.
La notte è occupata
dalla rotonda
statua
della luna
e la terra
cova
cose cieche,
riempiendosi
di boschi,
di acqua scura,
di insetti vittoriosi.
Oh spazio
della notte
in cui noi siamo:
praterie
in cui solamente
fummo un movimento nel cammino,
qualcosa che corre
e corre
per l’ombra.
Entriamo
Nel-
la
casa notturna,
ampia, bianca, socchiusa,
circondata
come un’isola,
per la profondità del fogliame
e per le onde
chiare
della luna.
Le nostre scarpe per le scale
richiamano
altri antichi
passi,
l’acqua
colpendo
il catino
voleva
dire qualcosa.
Appena
si spensero le luci
le lenzuola
si unirono palpitando
ai nostri sonni.
Tutto
girò
nel centro
della casa in tenebre
svegliata all’improvviso
da brutali
viaggiatori.
Intorno
cicale,
estesa luna,
ombra,
spazio, solitudine
piena di esseri,
e silenzio
sonoro…
sonoro…
spense i suoi occhi,
chiuse tutte
le sue ali
e dormiamo.
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