opera di Victor Vasarely
Vedi, dice la calce – Dylan ThomasVedi, dice la calce, il mio latte malvagio
Io misi intorno a costole che incassavano il cuore,
E vene che, incitandolo coi gomiti,
Incendiavano il sangue;
Un tempo, in quest’argilla recinta dalle sbarre
Che stellate recintano l’argilla della luce,
Lo spirito ululante fece un dio
Del distruttore della morte.
Su queste labbra livide, commenta la calce,
Il vento dei baci firmò un patto
Che vene balzanti gettarono al vento
E cervelli inacidirono;
Il sangue si gonfiò, rosso come ceralacca,
Mentre i baci ghiacciavano il pensiero crescente,
Lo spirito torturò i muscoli e
I lombi urlarono a morte.
Lacci di fuoco strozzarono il suo sesso
E legarono un’iride nella sua gola
Per irrompere in una terra appesa
Dove la febbre della carne
Prudeva sulla seta del carnefice;
Il cervello della morte disfece il nodo
Prima che sangue e fiamma s’intrecciassero
Nell’ultimo collare dell’amore.
Vedi, dice la calce, intorno a questi relitti
D’ossa in rigoglio scivolavano i muscoli;
Io scrissi con il gesso sull’ardesia dello sterno
E feci scorrere un fiume
Fra i crepacci delle dita;
Io, latte della morte, colmai la mano che spinse
La mia sostanza attraverso la pelle e le budella.
La morte è il distruttore della morte.
da Dylan Thomas Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni – Giulio Einaudi Edizioni
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