dipinto di Rafał Olbiński
Il muro - Francisca AguirrePensò: che spaventoso vuoto,
un deserto è la terra;
se ora mi mettessi a correre
potrei uscirne del tutto.
Si guardava attorno
e guardava anche dentro di sé
e non trovava nulla:
neanche il più piccolo promontorio.
Capì che sarebbe stato molto facile,
si trattava semplicemente di correre,
e in lei c’era, senza dubbio,
una necessità di correre senza mai fermarsi.
Meditava, confusa:
forse arriverò da qualche parte
o magari finalmente uscirò da ogni luogo.
Ingenuamente prese una decisione.
E d’improvviso vide il muro.
Si ergeva poco distante davanti a lei;
lo contemplò con stupore;
non era molto grande e, tuttavia, sembrava circondarla;
o meglio: sembrava abbracciarla.
Girò vertiginosamente la testa
mentre qualcosa di molto antico dentro di lei bussava
con un bel suono.
E molto lentamente si sedette per terra
ed iniziò a piangere con gratitudine
accettando con umiltà i fazzoletti
e le voci che amorevolmente la proteggevano.
Trad. Roberta Truscia
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