dipinto di Aldo Balding
Alain Bosquet – Mozart
Mozart mi accompagnava. Parlavo alle peonie.
Gli scarabei mi raccontavano le loro avventure nell’aldilà.
Rileggevo Rilke e Rimbaud.
In mio onore una collina organizzava
il disgelo della sua neve. Faceva freddo nell’anima
come sulla riva di un ruscello. Perdevo l’abitudine
di protestare contro la vita. Una giumenta
cercava forse un dio. L'azzurro era mansueto
sotto le mie dita disinvolte. Ero duraturo,
imitavo il ciottolo, il fogliame, la corteccia.
Per me la strada si metteva il suo abito di gala,
e ne ero felice. La mia poesia si asciugava,
senza che la supplicassi, una a una le sue lacrime.
Mozart non aveva più il broncio. Io dimenticavo la mia vecchiaia.
Mozart mi accompagnava. Parlavo alle peonie.
Gli scarabei mi raccontavano le loro avventure nell’aldilà.
Rileggevo Rilke e Rimbaud.
In mio onore una collina organizzava
il disgelo della sua neve. Faceva freddo nell’anima
come sulla riva di un ruscello. Perdevo l’abitudine
di protestare contro la vita. Una giumenta
cercava forse un dio. L'azzurro era mansueto
sotto le mie dita disinvolte. Ero duraturo,
imitavo il ciottolo, il fogliame, la corteccia.
Per me la strada si metteva il suo abito di gala,
e ne ero felice. La mia poesia si asciugava,
senza che la supplicassi, una a una le sue lacrime.
Mozart non aveva più il broncio. Io dimenticavo la mia vecchiaia.
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