30 giugno 2019

Incontro amaro - Forough Farrokhzad

dipinto di Antonio Sciacca
Incontro amaro - Forough Farrokhzad

Scaraventi e infrangi al suolo infine
lo specchio di speranza,
orgoglioso con violenza e freddo
accendi in un cuore la fiamma perpetua.
Ti ho incontrato, ahimé, quale incontro
ahimé, quale incontro struggente,
sono certa, hai rimosso dalla memoria
quel patto che mi stringeva a te.

Ti ho incontrato, ahimé, quale incontro
ahimé, non uno sguardo né labbra di delizia
nessuna scintilla nei respiri colmi di desiderio,
nessun corpo che stringe, né abbracci.

Che amore è questo che mi abita il cuore,
questo amore, a cosa potrà mai portarmi?
Fuggi da me, e cercarti ancora
è uno sforzo vano.

Ancora le mie labbra assetate cercano
le tue labbra roventi,
palpita il mio cuore e in ogni battito
racconta l’amore per te.

Se la sorte mi ha reso distante da te
scioglierò il nodo del destino, che importa!
Temo che questo amore alla fine
mi trascini sino al santuario del suolo.

Uomo,
hai colmato di memorie il mio silenzio
vuoto ed estinto.
La mia poesia è la fiamma dei miei sensi,
tu, uomo
hai fatto di me una poetessa.

Il fuoco dell’amore apparve improvviso
nei tuoi occhi e si tramutò in miraggio,
appena mi scorse sedotta e indifesa
si fece riflesso poggiato sull’acqua.

Uomo, muoveva speranze il mio cuore
di baciare le tue labbra di vita,
che un bacio restituisse l’anima alle mie labbra,
eppure ti vidi, ahimè, ti vidi.

Un petto, ché io vi posi la testa,
e un vestito, dove io versi le lacrime.
Ascolta, quando qui non è più il dolore d’amarti
invidio te, ed è il tuo cuore che invidio.

Scaraventi e infrangi al suolo
lo specchio di speranza,
orgoglioso con violenza e freddo
accendi in un cuore la fiamma perpetua.

trad. Domenico Ingenito

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