dipinto di Tony Peters
da Un amore – Dino Buzzati
Mentre avanza a fatica la caliginosa alba di Milano, pacificata, col nasetto petulante in su, dorme la piccola teppista. Ha vinto o ha perso la sua piccola guerra giorno per giorno giocata a denti stretti con la inverecondia, la giovinezza e le bugie? Ma poteva fare altrimenti? Lui stesso Antonio – come sosteneva la Piera – non l’ha costretta a difendersi e a mentirgli? E lei non aveva ragione di essere carogna? Che soltanto adesso lui Antonio capisca finalmente chi è la Laide e come le sue miserie non siano venute fuori da lei ma vi sia stata costretta giorno per giorno dalla città, dagli uomini, anche da lui Antonio e non c’era colpa né cattiveria né vergogna né motivo di disprezzo o punizione?
Mentre avanza a fatica la caliginosa alba di Milano, pacificata, col nasetto petulante in su, dorme la piccola teppista. Ha vinto o ha perso la sua piccola guerra giorno per giorno giocata a denti stretti con la inverecondia, la giovinezza e le bugie? Ma poteva fare altrimenti? Lui stesso Antonio – come sosteneva la Piera – non l’ha costretta a difendersi e a mentirgli? E lei non aveva ragione di essere carogna? Che soltanto adesso lui Antonio capisca finalmente chi è la Laide e come le sue miserie non siano venute fuori da lei ma vi sia stata costretta giorno per giorno dalla città, dagli uomini, anche da lui Antonio e non c’era colpa né cattiveria né vergogna né motivo di disprezzo o punizione?
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