Kenton Nelson - Once Removed, oil on canvas
da Un amore – Dino Buzzati
Non riusciva a capire – e qui il suo risentimento si confondeva con l’invidia – perché mai le donne tacitamente ammettessero così di appartenere a una specie inferiore, di dover lasciarsi trattare come schiave. In compenso ora capiva come la donna, se il caso capovolgeva il normale ordine dei termini, e lui si innamorava e perciò era lei a dominare, allora era logico e inevitabile l’istinto che lei si vendicasse e gli facesse patire in breve tempo tutte le umiliazioni a cui gli altri uomini per lunghi anni la avevano costretta. Ma non era strano e comico che questi assilli gli venissero alla tenera età di cinquant’anni? Sì, sì, lo sapeva, la grande maggioranza dei suoi coetanei era ormai al di là, non ci pensava più e se continuava a far l’amore non ne faceva più un problema. Mentre lui non l’aveva mai preso troppo sul serio, come uno che passa dinanzi a una meravigliosa vetrina senza badarci e solo quando è già lontano capisce quante belle cose c’erano e torna indietro di corsa ma quando arriva spengono le luci e tirano giù le saracinesche. Non l’aveva preso mai troppo sul serio e adesso col rimpianto, con l’invidia, col cruccio di non avere più tempo dinanzi, con la solitudine pagava amaramente.
Non riusciva a capire – e qui il suo risentimento si confondeva con l’invidia – perché mai le donne tacitamente ammettessero così di appartenere a una specie inferiore, di dover lasciarsi trattare come schiave. In compenso ora capiva come la donna, se il caso capovolgeva il normale ordine dei termini, e lui si innamorava e perciò era lei a dominare, allora era logico e inevitabile l’istinto che lei si vendicasse e gli facesse patire in breve tempo tutte le umiliazioni a cui gli altri uomini per lunghi anni la avevano costretta. Ma non era strano e comico che questi assilli gli venissero alla tenera età di cinquant’anni? Sì, sì, lo sapeva, la grande maggioranza dei suoi coetanei era ormai al di là, non ci pensava più e se continuava a far l’amore non ne faceva più un problema. Mentre lui non l’aveva mai preso troppo sul serio, come uno che passa dinanzi a una meravigliosa vetrina senza badarci e solo quando è già lontano capisce quante belle cose c’erano e torna indietro di corsa ma quando arriva spengono le luci e tirano giù le saracinesche. Non l’aveva preso mai troppo sul serio e adesso col rimpianto, con l’invidia, col cruccio di non avere più tempo dinanzi, con la solitudine pagava amaramente.
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