14 ottobre 2019

Un amore – Dino Buzzati

dipinto di Edson Campos
Un amore – Dino Buzzati

La signora Ermelina immediatamente aprì. Era emiliana, cordiale, bonaria, ancora una bella donna, di stampo familiare, senza niente di equivoco. A sentirla parlare, si sarebbe detto che facesse la ruffiana solo per aiutare quelle povere ragazzine.
Lui non aveva fatto in tempo a entrare che lei gli sussurrava, con quell’aria di complicità:
«Vedrà che bambina, vedrà (abbassò ancora più la voce)… Mi raccomando, sa, è minorenne… una ballerina, una ballerina della Scala.» E intanto lo introduceva nel salotto.
Che cosa meravigliosa la prostituzione, pensava Dorigo. Crudele, spietata, quante ne restavano distrutte. Però che meravigliosa. Si stentava a credere che possibilità del genere potessero esistere nel mondo d’oggi, così regolamentato e squallido. Il sogno realizzato, a un colpo di bacchetta magica, per ventimila lire.
Per ventimila lire, anche per meno spesso, avere subito, senza la minima difficoltà e pericolo, delle figliole stupende che nella vita solita, fuori del gioco, sarebbero costate una quantità di tempo, di fatiche, di soldi e poi magari al momento buono capaci di bruciare il paglione. Mentre qui! Una telefonata. Un breve percorso in macchina, sei piani di ascensore, ed ecco già la ninfetta stava togliendosi il reggipetto, sorridendo.
C’era del male nel fare questo? Non mancavano a Dorigo gli scrupoli morali. Ma per quanto ci avesse pensato a lungo non era riuscito a trovare il punto debole. Se tutti facessero come me, sarebbe peggio o meglio? si chiedeva. E non vedeva il possibile danno.

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