da L’oro di Napoli – Giuseppe Marotta
Pane, con sale e olio
Mia nonna non potrà essere uguagliata da nessuno nell’arte di preparare il pane con sale e olio; il cassetto lo avevamo aperto un momento prima senza trovarci niente, ma vi frugava le i e subito i tozzi apparivano; spremeva la bottiglia ed ecco l’olio, un capello ma c’era: poi bisognava che l’acqua penetrasse nel nucleo di ogni pezzetto o briciola di pane ma non li privasse di consistenza, doveva essere una risurrezione, un ringiovanimento e basta; infine quel distribuire le gocce d’olio senza fargli toccare il fondo del piatto, in modo che si fermassero nel boccone e potessero raggiungere intatti i cardini della fame giovanile, così soggetti ad arrugginirsi e a gridare. E chi era più brava di mia nonna nel privarsi della sua parte di ogni cibo?
Pane, con sale e olio
Mia nonna non potrà essere uguagliata da nessuno nell’arte di preparare il pane con sale e olio; il cassetto lo avevamo aperto un momento prima senza trovarci niente, ma vi frugava le i e subito i tozzi apparivano; spremeva la bottiglia ed ecco l’olio, un capello ma c’era: poi bisognava che l’acqua penetrasse nel nucleo di ogni pezzetto o briciola di pane ma non li privasse di consistenza, doveva essere una risurrezione, un ringiovanimento e basta; infine quel distribuire le gocce d’olio senza fargli toccare il fondo del piatto, in modo che si fermassero nel boccone e potessero raggiungere intatti i cardini della fame giovanile, così soggetti ad arrugginirsi e a gridare. E chi era più brava di mia nonna nel privarsi della sua parte di ogni cibo?
Nessun commento:
Posta un commento