20 giugno 2019

Nemico, amico, amante - Alice Munro

Nemico, amico, amante - Alice Munro

C’era un’altra cosa che Johanna voleva fare e che rimandava da un pezzo. Doveva entrare nel negozio di Mulady e comprarsi un tailleur. Non ci aveva mai messo piede; quando doveva prendersi qualcosa, tipo un paio di calze, andava da Callaghans Abbigliamento per Uomo Donna e Bambino. Aveva un mucchio di vestiti ereditati dalla signora Willets, roba tipo quel soprabito che non si sarebbe consumato mai. E Sabitha – la ragazza alla quale badava, in casa McCauley – riceveva montagne di abiti dismessi dalle cugine.
Nella vetrina di Milady c’erano due manichini con indosso un tailleur dalla gonna piuttosto corta e dalla giacca di taglio dritto. Uno dei due era di un bel ruggine dorato, e l’altro di un riposante verde intenso. Vistose foglie di carta erano sparse ai piedi del manichini e incollate qua e la sul vetro. Proprio nel periodo dell’anno in cui la gente aveva il problema di rastrellare le foglie e bruciarle, qui erano diventate una scelta decorativa. Un cartello scritto in svolazzante corsivo tagliava l’intera vetrata in diagonale. Diceva: Eleganza sobria, la Moda d’Autunno.
Aprì la porta ed entrò.
All’ingresso, in uno specchio a figura intera, si vide con il raffinato mantello informe della signora Willets, che le scopriva pochi centimetri di gamba nuda sopra i calzini.
Lo facevano apposta, era chiaro. Avevano piazzato lì lo specchio, di modo che i clienti potessero rendersi conto subito delle proprie magagne per poi – si sperava – giungere alla conclusione che era il caso di acquistare qualcosa per modificare l’effetto. Un espediente così scoperto l’avrebbe fatta uscire senz’altro dal negozio, se non fosse già entrata decisa, sapendo che cosa doveva comprare.
Lungo una parete erano allineati abiti da sera, tutti a misura di reginetta del ballo, con tanto di raso e tulle e colori incantati. Più in là, in un armadio a vetri per evitare che dita profane potessero sfiorarli, stavano una mezza dozzina di abiti da sposa: una spuma bianchissima di raso fior di vaniglia e di pizzi avorio, ricamati a perline e giaietto. Bustini ridottissimi, colli smerlati, gonne sontuose. Nemmeno da giovane si sarebbe mai concessa certe stravaganze, e non solo per una questione di soldi, ma per la presunzione che avrebbe significato, per la speranza immodesta di meritare una simile trasformazione, e la felicità.
Passarono due o tre minuti prima che arrivasse qualcuno. Magari avevano uno spioncino dal quale la osservavano, pensando che non era il loro genere di cliente, e sperando che se ne andasse.
Macché. Si scostò dalla linea dello specchio – passando dal linoleum accanto alla porta a una fitta moquette – e finalmente, dalla tenda in fondo al negozio, uscì Milady in persona, in tailleur nero dai bottoncini luccicanti. Tacchi alti, caviglie sottili, addome fasciato così stretto che le calze raschiavano l’una contro l’altra, capelli biondo oro tirati indietro, faccia truccata.
- pensavo di provarmi il tailleur che ha in vetrina. – disse Johanna, che si era preparata la frase. – Quello verde.
- oh, un bel capo, - disse la donna. – Quello in vetrina mi pare sia una taglia quaranta. vediamo, lei cosa sarà? Una quarantaquattro?
Passò frusciando davanti a Johanna fino all’angolo del negozio in cui stavano appesi i capi normali, tailleur e abiti da giorno.
- È fortunata. Ecco una quarantaquattro.
Per prima cosa, Johanna guardò il cartellino del prezzo.
Tranquillamente il doppio di quanto si aspettasse, e non era sua intenzione far finta di niente.
- È parecchio caro.
- È di ottima lana -. La donna armeggiò con la stoffa finché non trovò l’etichetta, e lesse la composizione del tessuto, ma Johanna non stava davvero ascoltando perché intanto osservava l’orlo per controllare la cucitura.
- È leggero come una seta, ma cade come un piombo. Come vede è tutto foderato: fodera completa in rayon e seta. Non si stropiccia sul dietro e tiene la piega; mica come certi completi a buon mercato. Guardi questi polsini, il colletto in velluto, e i bottoncini in velluto sulla manica.
- Li vedo.
- Dettagli simili costano, si capisce, non si trovano dappertutto

Traduzione di Susanna Basso

Nessun commento:

Posta un commento