Gustave Courbet - Il Funerale a Ornans
Vasy l’ Stus - In letteratura – come in un cimiteroIn letteratura – come in un cimitero:
gli uni giacciono, gli altri ancora scavano,
non piangere, dolente, sono lacrime al vento,
hai visto come seppelliscono i vivi?
Scavano le fosse a turno, tra di loro,
prima chi è molto vicino, poi chi sta lontano,
infine gli stranieri. E si affliggono
i vivi e contano, schioccando la lingua, i giorni.
Non è ancora deciso – nessuno sa,
a chi assegnare la prima pala.
Ma quel che conta – è scavare sino alla fine,
e poi vedere come gli occhi si spengono.
In letteratura – come in un cimitero,
in un cimitero – come in un bazar,
e in un bazar – chi è scaltro
e ospitale cuoce la kaˇsa.
A chi serve – una voragine e non meno.
A chi serve – una piccola fossa appena,
ma questo è quel che è stato fatto sino ad ora,
seppellire quel che non si capisce.
In letteratura – come in un cimitero
a notte fonda. Qualcosa nell’oscurità si distingue.
Solo lettere fosforescenti in vista.
Calpestale. Calpestale. Spera.
Traduzione dall’ucraino di Maria Pia Pagani
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