Dimmi - Enzo Montano
Saluta la tua mano, leggera si agita nel vento,
azzurro e nuvole i tuoi capelli pettinano
in altre lontananze il tuo cuore va posandosi
i sorrisi incontrano volti prima sconosciuti
sollevi gli occhi e gli aghi accecano
ridi e piangi e ti disperi vicino ad ogni dubbio:
cosa può accaderti?
Con fragore di festa le rondini
un anno, un altro e l’altro ancora
e ogni primavera dilatano l’aria con il canto.
Ogni estate dispensa fantastiche impressioni
i voli di libellule la dipingono e
le cicale ne scandiscono i profumi densi.
L’autunno è sempre il tempo in danza
Sempre cadono le foglie e un po’ di noi
vani sono sempre gli inventari prima dell’oblio.
Verso fragole lontane mi sarei incamminato
se fuoco e conoscenza avessi imparato a leggere
la coltre fredda adesso mi avvolge e rare sono le stelle.
La pioggia arriva sempre e strimpellare concerti sulle case,
il ghiacciaio si scioglie per divenire fiume
i fiori mutano in frutti appesi ai rami.
Dimmi:
se ne nel breve tempo
compagno inseparabile il dolore avremo,
se l’immobilità di agave stanca l’anima,
il pensiero è necessario?
Cosa distingue il parlare di un ricordo
dal disegnare gesti nell’acqua?
Non ho bisogno di sapere quello che sappiamo
brucia la fenice ma poi riprende il volo.
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