Dentro
- Beloslava Dimitrova
Ho scritto della mia paura
ho scritto di quello che è
capitato alla mia famiglia
mio fratello malato la dipendenza
il mio squilibrio pericoloso
il dissolvimento del più grande e del più piccolo
Sono stata disperata per anni
sono stata creata per conforto alla fine degli anni 80
sono stata una tortura per me stessa
Ho avuto paura di morire
ho avuto paura di impazzire
ho avuto paura di uccidere qualcuno
A volte, ma sempre con forza, mi sono ricordata di mia nonna
per il suo armadio con saponi zucchero e farina
hanno bombardato la sua anima
e il primogenito della famiglia è nato morto in prigione
E collera e paura sono germogliate
non sapevo cosa ne avrei fatto
per questo le ho raccolte dentro
non potevo buttarle via
non mi hanno aiutata né le medicine
né la terapia più economica a Sofia
né la società pseudo democratica in cui sono cresciuta
Infatti una volta una volta sola
ho avuto sollievo dalla sofferenza ereditata dalla mia famiglia
quando per la prima volta ho visto gente che scappava in un campo
ero di fronte al televisore con la mano e la mente paralizzate
Allora li ho visti come correvano, come si salvavano
come gli istinti si sono svegliati
ho guardato nel profondo con insistenza
ho dimostrato coraggio mi sono presa per il collo
qualcosa ho cominciato a comprendere
Ho visto una barca in cui hanno messo un bambino
e la madre ha spinto la barca
Ero io quel bambino?
Eri tu quel bambino?
Ho scritto della mia paura
ho scritto di quello che è
capitato alla mia famiglia
mio fratello malato la dipendenza
il mio squilibrio pericoloso
il dissolvimento del più grande e del più piccolo
Sono stata disperata per anni
sono stata creata per conforto alla fine degli anni 80
sono stata una tortura per me stessa
Ho avuto paura di morire
ho avuto paura di impazzire
ho avuto paura di uccidere qualcuno
A volte, ma sempre con forza, mi sono ricordata di mia nonna
per il suo armadio con saponi zucchero e farina
hanno bombardato la sua anima
e il primogenito della famiglia è nato morto in prigione
E collera e paura sono germogliate
non sapevo cosa ne avrei fatto
per questo le ho raccolte dentro
non potevo buttarle via
non mi hanno aiutata né le medicine
né la terapia più economica a Sofia
né la società pseudo democratica in cui sono cresciuta
Infatti una volta una volta sola
ho avuto sollievo dalla sofferenza ereditata dalla mia famiglia
quando per la prima volta ho visto gente che scappava in un campo
ero di fronte al televisore con la mano e la mente paralizzate
Allora li ho visti come correvano, come si salvavano
come gli istinti si sono svegliati
ho guardato nel profondo con insistenza
ho dimostrato coraggio mi sono presa per il collo
qualcosa ho cominciato a comprendere
Ho visto una barca in cui hanno messo un bambino
e la madre ha spinto la barca
Ero io quel bambino?
Eri tu quel bambino?
traduzione
e revisione dal bulgaro di Danilo Mandolini ed Emilia Mirazchiyska
Nessun commento:
Posta un commento