Genova - Casa di Colombo-chiostro
Michail N. Ajzenberg - Grida da lontano
Grida da
lontano. Il deserto della stazione.
Che la vista almeno non risusciti la speranza in un mutamento
di quella noia che riecheggia. Più forte, ancora più forte
lo schiamazzo per strada. Il trepestio sulla scala.
I topi si gettano
lesti fra le gambe – foglie, brandelli –
come una tribù assatanata.
Il sale (ancora più salato)
a fiocchi sulle pareti. Calchi rigati dall’acqua
di un mare torbido. Berretti di pelo,
cappelli neri galleggiano sulle onde.
Un firmamento d’aria muffita
Densa di fumo.
Se sono la noia o la morte
ad essere disegnate così
non è certo un piacere
ma una brutta copia, uno stenogramma….
La polvere ha preso a danzare
ai crocicchi delle corde volanti,
nell’arcata vuota.
Che la vista almeno non risusciti la speranza in un mutamento
di quella noia che riecheggia. Più forte, ancora più forte
lo schiamazzo per strada. Il trepestio sulla scala.
I topi si gettano
lesti fra le gambe – foglie, brandelli –
come una tribù assatanata.
Il sale (ancora più salato)
a fiocchi sulle pareti. Calchi rigati dall’acqua
di un mare torbido. Berretti di pelo,
cappelli neri galleggiano sulle onde.
Un firmamento d’aria muffita
Densa di fumo.
Se sono la noia o la morte
ad essere disegnate così
non è certo un piacere
ma una brutta copia, uno stenogramma….
La polvere ha preso a danzare
ai crocicchi delle corde volanti,
nell’arcata vuota.
Traduzione di Gario Zappi
Nessun commento:
Posta un commento