Andrew Wyeth - South Cushing
Il tiglio
– Annette von Droste-Hulshoff
“Apro su di lui il mio tetto di
foglie,
Dalla riva lo dispiego il più
possibile.
Guarda, come allungo le mie braccia
A scacciargli con i ventagli gli
insetti
Dai cento colori tremanti nell’aria.
Nell’orecchio gli alito l’olezzo
migliore,
E sul suo giaciglio faccio cadere
I miei fiori più leggiadri,
Una panchina s’appoggia al tronco,
Un poeta osserva dall’argine,
Lo sento sussurrare una strana melodia
Di me, di te, della libellula e così
piano
Da non destare il pio dormiente;
L’avrebbe di certo ora spaventato il
bruco
Che ho lanciato dal fogliame.
Come stride il sole lampeggiante!
Afoso sarà il giorno.
O potessi, potessi distendere le
radici
Fin nel mezzo del profondo bacino di
cristallo,
Come fanno i filamenti d’asbesto
verdognolo,
Che placidi guardano dal nido d’acqua
E sembrano schernirmi, mentre
nell’incendio solare
Sto quaggiù, solitario e sitibondo, ai
margini della riva”.
Traduzione
di Gio Batta Bucciol
Da
“Poesia” n. 29o, febbraio 2014. Crocetti
Editore
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