23 novembre 2017

La vittima colpevole – Enzo Montano

Pieter Paul Rubens - Diana e Callisto
La vittima colpevole – Enzo Montano
(Diana e Callisto di Rubens)
 
Sempre, per ingannar fanciulle belle,
novo Proteo, si cangia in forme nove. 
Aspetto, aspetto un dì,
che questo mio gran Giove
mi conduca le drude in sulle stelle.
di Francesco Cavalli – La Calisto

Il grande quadro è l’inno alla leggiadria:
nove donne formose, vicino a una fontana.
Sono la dea vergine Diana/Artemide,
Callisto a lei consacrata, e altre ninfee.

Dopo le fatiche della caccia, una sosta per un bagno;
un momento conviviale, sembrerebbe.

Poi, entrando nel dipinto ti accorgi
dei visi poco sereni, dell’attesa dell’irreparabile
che aleggia e che trasformerà  il presente.
Artemide, qui leggiadra e bella,
assistita dall’altrettanto bella donna nera,
tende le braccia alla fanciulla amata
che si difende dalle ninfee che scoprono
una verginità che non c’è più.
La dea si scopre tradita: la sua Callisto è incinta.
Ignora che è suo padre, il recidivo ladro di virtù,
sotto le mentite spoglie della stessa Diana.

La furia della dolce dea bionda del dipinto si scaglierà
contro la ragazza circuita dal padrone dell’Olimpo
colpevole di essere vittima dei capricci degli dei:
i divini non sbagliano e non hanno colpa!
E Rubens, con la faccia del satiro, assiste dubbioso.

Diana l’austera trasformerà Callisto in orsa
e con una freccia le spaccherà il cuore;
poi, la pietà del suo aguzzino,
la trasformerà Orsa Maggiore tra le stelle.

La Bellissima, primo amore oltre gli steccati,
splende nei musei del mondo in opere
di immensi artisti dei colori come Rubens,
e anche nel cielo dove tutti i marinai e i viaggiatori
volgono lo sguardo per trovare la via.

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