William Adolphe Bouguereau (1825-1905). Giovanetta che
si difende da Cupido
Semplicità – Enzo Montano
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Dante – Inferno, Canto
V
“Vai
via non voglio le tue sofferenze,
grande
è il dolore dell’amore.
Basta!
Il mio cuore è solo mio:
non
lo affiderò mai più. Via da me Cupido,
portatore
di effimere gioie”.
La
ragazza manda via Cupido,
si
nega a un nuovo coinvolgimento amoroso
opo
una cocente delusione.
La
scena, pur drammatica,
è
rappresentata con discrezione
si
osserva con silenzio rispettoso:
non
ci sono ambiguità o allegorie,
né
concetti metafisici da spiegare.
Vedo
solo una ragazza che, inutilmente,
prova
a fare a meno dell’amore,
vedo
figure dalle anatomie classiche,
la
giovane donna è idealizza e perfetta,
vedo
una sensualità leggera
immersa
nella natura,
vedo
un pudico drappo verde.
Anafore
o allitterazioni,
iperboli
o metafore,
ossimori
o Ellissi;
non
servono per dire al quadro:
semplicemente
bello!
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