21 novembre 2018

I vecchi e i giovani – Vicente Aleixandre

Christopher Nevison - Parigi, Quartiere latino
I vecchi e i giovani – Vicente Aleixandre

Passano alcuni, giovani. Passano, si succedono,
stranieri alla sera gloriosa che li nimba.
Al pari di quei vecchi
più lenti, vanno al giogo
del raggio estremo del sole al tramonto.
Quelli sì, son coscienti della mitezza della sera fine.
Lieve il sole li tocca ed essi prendono
il suo tepore: è un bene – ce n’è pochi -
e vanno lenti pel sentiero chiaro.

È la verdezza prima della presta stagione.
Un fiume giovanile, anzi infanzia d’una fonte vicina,
ed il verde che inizia: freschi roveri,
bosco che al porto va in leggera ascesa.
Leggera. Ma non seguono più i vecchi quel ritmo.
E vanno i giovani che li oltrepassano,
senza vedere, vanno e non li guardano.
Ma li guardano i vecchi. Son durevoli
codesti, che all’estremo della vita,
sull’orlo della fine, stan sospesi,
senza cadere, come se per sempre.
Mentre le ombre giovanili passano, instabili, soggette a logorarsi,
arse da sete che un alito sazia.

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