dipinto di Joan Longas
Il
Golfo – Derek Walcott
per Jack e Barbara Harrison
I
Il caffè dell’aeroporto
sa meno d’America.
Rancido, non rasato,
temendo l’uso
di nervi tesi alla
gogna, alimentati ad alcol,
un bourbon qualunque,
torbato e resinoso,
il corpo, allacciato
alla sua bara angusta,
mentre un boato come al
party di ieri frulla
nei motori, osserva i
fiumi dell’anima esausta
quando il jet
trans-texano, stridendo, decolla
e gli amici
rimpiccioliscono. Così l’anima,
per essere conscia
dell’unione divina,
si distacca dalle cose
create. “Siamo in volo”
biascica il texano
accanto. Ogni cosa: i cerini
dell’hotel della
campagna di LBJ, questa rosa
datami a Austin da un
bambino all’alba,
questo libro di fiabe di
Borges, la sua prosa
una tigre al chiaro di
luna. Ciò che nella scialba
e innocente Dallas è
stato voluto, l’uncino
di un artiglio stretto
attorno a quel fucile, è riferito
su ogni pagina come
follia o legge ferina;
lasciamo Love Field
sorvolando quella ferita.
Toccati, questi oggetti
evocano litigi,
alberghi, nuove
amicizie, membra di bronzo
nudamente plasmate come
queste colline grigie
che il ricordo penetra
mentre il jet s’innalza
tra le nubi nuove sopra
il Texas; la loro patria
un sobborgo isolano, foreste,
acqua montana;
una sobria attrezzeria
per scene la cui gioia
logora come il dolore,
scene dove iniziamo a capire,
grazie a doni umili,
questa rosa, questa salvietta,
che anche chi amiamo è
un oggetto da restituire,
che questa lente sulla
pelle grinzosa del deserto
valuta la nostra, tutto
ciò che amiamo dato in pegno
a quella palla d’ottone,
che i doni offerti,
moltiplicandosi,
intasano il cuore, e che l’amore
reclamerà le sue cose
sul mio letto di morte.
La mia carne, il mio
sangue! Ognuno di loro
un petalo che avvizzisce
dal centro. Li ho guardati
ardere, al bagliore dei
nervi ne colgo il candore
scheletrico! Meglio non
essere mai nati,
gridano i grandi morti.
Le loro opere splendono
sui nostri scaffali;
aggirati fra le lapidi dai dorsi dorati,
e leggi finché sotto la
lampada la pagina rotea
in una stasi bianca. Il
suo distacco ha il chiarore
iridato della scia di un
aereo. Che vola in cerchio
come noi; nessun
conforto per i loro amori!
da Derek Walcott, Nelle vene del mare, a
cura di Matteo Campagnoli
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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