Antonio Donghi - Paesaggio
Alpe –
Antonia Pozzi
Sulla parete strapiombante, ho scorto
una chiazza rossastra ed ho creduto
che fosse sangue: erano licheni
piatti ed innocui. Ma io ne ho
tremato.
Eppure, folle lampo di tripudio
e saettante verità sarebbero
un volo e un urto ed un vermiglio
spruzzo
di vero sangue. Sì, bello morire,
quando la nostra giovinezza arranca
su per la roccia, a conquistare
l'alto.
Bello cadere, quando nervi e carne,
pazzi di forza, voglion farsi anima;
quando, dal fondo d'una fenditura,
il cielo terso pare un'imparziale
mano che benedica e i picchi, intorno,
quasi obbedienti a una consegna
arcana,
vegliano irrigiditi. Sulle vette,
quando la brezza che ci sfiora è
l'alito
di vite arcane riarse di purezza
ed il sole è un amore che consuma
e, a mezza rupe, migrano le nubi
sopra le valli, rivelando a squarci,
con riflessi di sogno, la pensosa
nudità della terra, allora bello
sopra un masso schiantarsi e luminosa,
certa vita la morte, se non mente
chi
dice che qui Dio non è lontano.
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