Kazimir Severinovič Malevič - Ragazza con fiori
da “Il racconto dell’ancella” – Margaret Atwood
Ricevo i buoni dalla mano tesa di Rita. Vi sono impresse le illustrazioni delle cose con cui si possono scambiare: dodici uova, un pezzo di formag-gio, una massa scura che si ritiene sia una bistecca. Li metto nella tasca della manica, chiusa con una cerniera, dove tengo il mio lasciapassare.
«Di' che te le dia fresche le uova» si raccomanda Rita. «Non come l'ultima volta. E un pollo, di', non una gallina. Spiegagli per chi è e non faran-no pasticci».
«Va bene» rispondo. Non sorrido. Perché invitarla all'amicizia?
Esco dalla porta sul retro, che dà sul giardino, grande e ordinato: un prato al centro, un salice, amenti penduli tutt'attorno ai margini, aiuole dove le giunchiglie stanno appassendo e i tulipani aprono i loro calici, traboccanti di colore. I tulipani sono rossi, di uno scuro cremisi verso il gambo, come fossero stati recisi e stessero cominciando a rimarginarsi in quel punto.
Questo giardino è il regno della Moglie del Comandante. Guardando fuori dalla mia finestra dai vetri infrangibili l'ho vista spesso, in ginocchio su un cuscino, un velo azzurro chiaro gettato sopra il suo largo cappello da giardinaggio, un cestino di lato con dentro cesoie e pezzi di spago per tene-re legati i fiori. Un custode assegnato al Comandante fa i lavori più pesanti di vangatura; la Moglie del Comandante lo dirige, puntando il bastone per spiegarsi meglio. Molte Mogli hanno un giardino, qualcosa da organizzare, da tenere in ordine, da curare.
Ricevo i buoni dalla mano tesa di Rita. Vi sono impresse le illustrazioni delle cose con cui si possono scambiare: dodici uova, un pezzo di formag-gio, una massa scura che si ritiene sia una bistecca. Li metto nella tasca della manica, chiusa con una cerniera, dove tengo il mio lasciapassare.
«Di' che te le dia fresche le uova» si raccomanda Rita. «Non come l'ultima volta. E un pollo, di', non una gallina. Spiegagli per chi è e non faran-no pasticci».
«Va bene» rispondo. Non sorrido. Perché invitarla all'amicizia?
Esco dalla porta sul retro, che dà sul giardino, grande e ordinato: un prato al centro, un salice, amenti penduli tutt'attorno ai margini, aiuole dove le giunchiglie stanno appassendo e i tulipani aprono i loro calici, traboccanti di colore. I tulipani sono rossi, di uno scuro cremisi verso il gambo, come fossero stati recisi e stessero cominciando a rimarginarsi in quel punto.
Questo giardino è il regno della Moglie del Comandante. Guardando fuori dalla mia finestra dai vetri infrangibili l'ho vista spesso, in ginocchio su un cuscino, un velo azzurro chiaro gettato sopra il suo largo cappello da giardinaggio, un cestino di lato con dentro cesoie e pezzi di spago per tene-re legati i fiori. Un custode assegnato al Comandante fa i lavori più pesanti di vangatura; la Moglie del Comandante lo dirige, puntando il bastone per spiegarsi meglio. Molte Mogli hanno un giardino, qualcosa da organizzare, da tenere in ordine, da curare.
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