3 febbraio 2019

D’una spedizione sull’Himalaya non avvenuta – Wislawa Szymborska

Ernesto Treccani - Fuga nel paesaggio
D’una spedizione sull’Himalaya non avvenuta – Wislawa Szymborska

Ah, dunque questa è l’Himalaya.
Montagne in corsa verso la luna.
Il momento della partenza impresso
su un cielo d’un tratto squarciato.
Deserto di nuvole trafitto.
Colpo nel nulla.
Eco – un muto bianco.
Silenzio.
Yeti, laggiù è mercoledì,
abicì, pane
e due più due fa quattro,
e la neve si scioglie.
Il gallo canta
e rispunta il dì.
Yeti, non solo crimini
sono possibili tra noi.
Yeti, non tutte le parole
condannano a morte.
Ereditiamo la speranza –
il dono di dimenticare.
Vedrai come generiamo
bambini tra le rovine.
Yeti, Shakespeare abbiamo.
Yeti, il violino suoniamo.
Yeti, al calar del buio
accendiamo la luce.
Qui – né terra né luna,
e gelano le lacrime.
Oh Yeti, mezzo Uomo-luna,
rifletti, torna!
Così gridavo allo Yeti
fra quattro pareti di valanghe
battendo i piedi per scaldarmi
sulla neve.
Neve eterna.

da Wislawa Szymborska. La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore

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