16 febbraio 2019

Iliade, libro II, vv 874, 898 - Omero

opera di Maria Grazia Montano
Iliade, libro II, vv 874, 898 - Omero

Nove da Rodi ne varâr gli alteri
Rodïani per l’isola partiti
In triplice tribù: Lindo, Jaliso,
E il biancheggiante di terren Camiro.
L’Eraclide Tlepólemo è lor duce,
Grande e robusto battaglier che al forte
Ercole un giorno Astïochéa produsse,
Cui d’Efira e dal fiume Selleente
Seco addusse l’eroe, poiché distrutto
V’ebbe molte cittadi e molta insieme
Gioventù generosa. Entro i paterni
Fidi alberghi Tlepólemo cresciuto
Di subitaneo colpo a morte mise
Licinnio, al padre avuncolo diletto,
E canuto guerrier. Ratto costrusse
Alquante navi l’uccisore, e accolti
Molti compagni, si fuggì per l’onde,
L’ira vitando e il minacciar degli altri
Figli e nipoti dell’erculeo seme.
Dopo error molti e stenti i fuggitivi
Toccâr di Rodi il lido, e qui divisi
Tutti in tre parti posero la stanza:
E il gran re de’ mortali e degli Dei
Li dilesse, e su lor piovve la piena
D’infinita mirabile ricchezza.

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