Lisandro Rota - Deamma della gelosia
da Marcovaldo – Italo Calvino
Primavera
13 Dov'è più azzurro il fiume
Marcovaldo ora avrebbe voluto buttarli lontano al più presto, toglierseli di dosso, come se solo l'odore bastasse ad avvelenarlo. Ma davanti alla guardia, non voleva fare quella brutta figura. – E se li avessi pescati più su?
– Allora è un altro paio di maniche. Glieli sequestro e le faccio la multa. A monte della fabbrica c'è una riserva di pesca. Lo vede il cartello?
– Io, veramente, – s'affrettò a dire Marcovaldo, –porto la lenza così, per darla da intendere agli amici, ma i pesci li ho comperati dal pescivendolo del paese qui vicino.
– Niente da dire, allora. Resta solo il dazio da pagare, per portarli in città: qui siamo fuori della cinta.
Marcovaldo aveva già aperto la sporta e la rovesciava nel fiume. Qualcuna delle tinche doveva essere ancora viva, perché guizzò via tutta contenta.
Primavera
13 Dov'è più azzurro il fiume
Marcovaldo ora avrebbe voluto buttarli lontano al più presto, toglierseli di dosso, come se solo l'odore bastasse ad avvelenarlo. Ma davanti alla guardia, non voleva fare quella brutta figura. – E se li avessi pescati più su?
– Allora è un altro paio di maniche. Glieli sequestro e le faccio la multa. A monte della fabbrica c'è una riserva di pesca. Lo vede il cartello?
– Io, veramente, – s'affrettò a dire Marcovaldo, –porto la lenza così, per darla da intendere agli amici, ma i pesci li ho comperati dal pescivendolo del paese qui vicino.
– Niente da dire, allora. Resta solo il dazio da pagare, per portarli in città: qui siamo fuori della cinta.
Marcovaldo aveva già aperto la sporta e la rovesciava nel fiume. Qualcuna delle tinche doveva essere ancora viva, perché guizzò via tutta contenta.
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