Renato Guttuso renato Gineceo 2
la mia è stata una fanciullezza di troppi peli – Rupi Kaurla mia è stata una fanciullezza di troppi peli
arti sottili coperti di velluto
era tradizione nel vicinato
per le altre bambine e me
frequentare settimanalmente saloni negli scantinati
gestiti da donne
dell’età di mia madre
con la pelle di mia madre
ma senza la semplicità di mia madre
avevano pelle marrone con
peli gialli fatti per una pelle bianca
mèches zebrate
sopracciglia affilate
io guardavo con vergogna le mie che parevano bruchi
e sognavo che fossero sottili come le loro
siedo timidamente nella rudimentale sala d’aspetto
sperando che non passi una compagna di scuola
c’è un video musicale bollywoodiano su un minuscolo
schermo televisivo nell’angolo
qualcuno si fa fare la ceretta alle gambe o tingere i capelli
quando la zietta mi dice che tocca a me
entro nella sala
e faccio conversazione
lei se ne va per un istante
mentre spoglio la metà inferiore di me
sfilo i pantaloni e le mutande
mi siedo sul lettino e aspetto
quando torna mi posiziona le gambe
come una farfalla aperta
piante dei piedi giunte
ginocchia puntate in direzioni opposte
prima la salvietta disinfettante
poi la gelatina fredda
come va la scuola e cosa studi mi chiede
accende il laser
piazza la testina sull’osso pubico
e come se niente fosse comincia
i follicoli piliferi intorno
al mio clitoride cominciano a bruciare
a ogni fulminata
ho una smorfia
e un fremito di dolore
perché faccio questo
perché punisco il mio corpo
per il fatto di essere esattamente come deve
interrompo a metà il mio pentimento
nel pensare a lui e alla mia
troppa vergogna a mostrargli
una cosa non linda
mi mordo il labbro
e chiedo se manca poco
- estetista nello scantinato
Trad. Alessandro Storti
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