17 luglio 2019

da Come la penso – Andrea Camilleri

da Come la penso – Andrea Camilleri

Cinque favole politicamente scorrette
I Vangeli dei due apostoli
Tra i moltissimi apostoli che diffusero, con opere e azioni, il Verbo del Cavaliere, due, Marcello e Cesare, furono anche gli autori dei Vangeli che ancor oggi ci permettono di conoscerne e ammirarne la sovrannaturale grandezza. Tra in due sacri testi esistono, è vero, delle discrepanze che non inficiano però la sostanziale verità del racconto. I due concordano sull’episodio del dodicenne Cavaliere che, assalito da alcuni facinorosi senza Fede detti comunisti, li sgominò, novello Davide, lanciando loro dei sassi e tutti colpendoli alla fronte perché la sua mano era guidata dal Signore. Dissentono invece, ma solo per un
dettaglio, sul fatto che il Cavaliere avesse camminato sulle acque, come Egli stesso confidò a un ristretto gruppo di apostoli. Mentre Marcello afferma che il Cavaliere disse: «Ho camminato sulle acque», Cesare racconta che la frase esatta fu: «Ho attraversato cattive acque». I due evangelisti invece concordano, in tutto e per tutto, sul miracolo del risveglio del giovinetto che, caduto in coma, tornò alla coscienza udendo la voce del Cavaliere durante una delle sue predicazioni. Marcello e Cesare perfettamente concordano anche sul miracolo detto della «conversione del Sinedrio». Portato dai nemici davanti al Sinedrio per essere giudicato, il Cavaliere fu accusato di colpe che mai aveva commesso e dovette subire pesanti condanne. Ma, qualche tempo dopo, il Cavaliere, aiutato dall’apostolo Cesare, riuscì a incontrare a quattr’occhi i componenti del Sinedrio e con loro lungamente parlò facendoli illuminare dallo Spirito Santo. Alla fine non solo venne proclamato mondo da ogni peccato, perfino da quello originale, ma alcuni degli antichi persecutori presero a seguirlo e diventarono suoi apostoli. I pochi reprobi del Sinedrio che continuarono satanicamente ad accusarlo ebbero vita breve e infelice. Particolare curioso: i due evangelisti stranamente non fanno parola del miracolo più clamoroso e conosciuto, quello della moltiplicazione dei miliardi.

Pubblicato su «Micromega», n. 2, marzo 2001.

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